Emily Dickinson, il lato creativo della solitudine.

Ci può essere una solitudine felice? La domanda apre scenari complessi e profondi in ognuno di noi. Tutti sperimentiamo la solitudine ma pochi sanno coglierne anche il lato piacevole e creativo.

In Inglese ci sono due parole per descrivere una persona sola: alone e lonely. Lonely è la persona che vive la solitudine in modo malinconico, come un momento di isolamento sofferto (volontario o meno). Alone indica la persona che pensa alla solitudine in modo positivo cogliendone le tante opportunità. In Lonely le emozioni vengono soffocate. In Alone le emozioni vengono esaltate.
Lonely non trova un senso nel coltivare le passioni poiché le sue energie sono spese nel pensiero costante della propria condizione, vista come negativa. Alone coltiva una serie di passioni che permettono di costruire il rapporto con se stessi aprendosi agli altri più forti e sicuri. Per Alone stare bene da solo è fondamento per stare bene insieme.

E se pensiamo che la solitudine felice sia prerogativa solo di donne del 2020 bellissime, intelligenti e in carriera dobbiamo rivolgere lo sguardo al passato per prendere esempio da una donna che ha lottato per la sua solitudine in tempi in cui il nucleo famigliare era una condizione considerata essenziale per una fanciulla.

Emily Elizabeth Dickinson nasce a Amherst in Massachusetts il 10 Dicembre da una famiglia benestante (il padre era uno stimato avvocato). All’età di 23 anni sceglie la solitudine trasformando la poesia nel suo mondo. Quella della Dickinson è una vera e propria forza creatrice che emerge dallo scrivere poesie. Per Emily la solitudine è stata una scelta, profonda e sentita che le ha permesso di diventare una formidabile poetessa, sensibile e sensitiva. La sua scrittura trabocca di vitalità. I dolori della sua vita vengono trasformati in qualcosa di creativo. Nessuno ha mai potuto definire la sua solitudine vuota.

La solitudine può allora diventare un momento per trovare nuovi interessi, per ritrovarsi o per perdersi in strade inaspettate. Non a caso Venezia la città più romantica del mondo viene “dipinta” come una città in cui perdersi anche da soli…

Recuperiamo il nostro tempo. Impariamo a fare delle cose in solitudine con noi stessi (non sarà vuota ma piena!). Si può andare al cinema da soli, al ristorante, o immergersi in solitaria in uno sport. Stare soli è fuori moda per la nostra società ma recuperare questa dimensione serve per ritrovarsi.

Agosto è il mese giusto. Un mese di passaggio, una quinta stagione come viene definita da molti prima degli infiniti impegni di Settembre.

Viviamo dei momenti tutti nostri ritagliandoci degli spazi dalla famiglia e dagli amici. Troviamo il coraggio di rendere piena e felice la solitudine: coccole di bellezza, corsi, viaggi, libri e la natura stessa ci aspettano!

“Posso garantire che per te sarò l’Estate Quando i giorni d’Estate saranno volati via.” – Emily Dickinson

Buona fine Estate!

Lara

Beauty routine? Oh sì, ne parleremo! Creme, cremine e sieri sono la mia passione! Ma quante di noi sanno che la beauty routine ideale inizia dal piatto? Già.. Comunque, dopo una certa, dobbiamo saper scegliere i prodotti più giusti e qui racconterò ciò che, nel mare delle proposte da parte dei media, potrebbe fare o meno al caso nostro e perché!

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