Una domenica tra le vigne

Cameri, il posto dove vivo con la mia famiglia, non è troppo lontano dal mare della Liguria, dalle montagne dell’Ossola, della Valsesia o della Valle d’Aosta, dal Lago d’Orta o dal Lago Maggiore. Tutti posti bellissimi e piuttosto veloci da raggiungere, perfetti per passare una domenica di divertimento o relax. Ancora più vicine a noi, però, ci sono le colline di Ghemme e Gattinara, due territori assolutamente da scoprire per gli amanti del vino, e non solo.

Può capitare così di trovarsi a passare una domenica come quella di oggi, nata dalla collaborazione di tre diverse realtà della zona: l’Agriturismo Il Cavenago di Ghemme, l’Azienda Agricola Mirù, sempre di Ghemme, e il ristorante Villa Paolotti di Gattinara.

Il Cavenago ha messo a disposizione molte materie prime per la cucina e la cornice della giornata, ovvero il giardino “Le Amarene”, con il suo prato, i suoi alberi e tutte le vigne che lo circondano.

Il ristorante Villa Paolotti si è quindi occupato di confezionare degli squisiti “panieri da pic-nic”, accompagnati dalla degustazione di 3 vini prodotti dall’Azienda Agricola Mirù. È stato proprio Marco Arlunno, titolare dell’Azienda Mirù, a fare gli onori di casa a metà mattina. Con il paese di Ghemme ai piedi della collina e Gattinara appena sullo sfondo, Marco ci ha parlato di territorio e di enologia, con tante interessanti informazioni sulla composizione geologica dei terreni.

Terreni diversi nonostante la vicinanza, che danno quindi vini a loro volta differenti, pur partendo da uvaggi uguali, o molto simili. Penso ad esempio che molti siano rimasti sorpresi nello scoprire che Gattinara è seduta su quello che in epoca preistorica fu un supervulcano attivo, poi collassato su se stesso lasciando in eredità al terreno minerali di origine magmatica, porfidi e graniti, potassio, magnesio e ferro. Diverso invece il caso di Ghemme, appena esterna a quell’area e dominata da terreni fatti di rocce e detriti di diversa natura e composizione, argille in superficie e poi caolini e tufi. Sono comunque terre ricche di sali minerali disciolti, che assorbiti della vite donano grande sapidità all’uva e longevità ai vini.

Interessante anche il giro tra le vigne, da quelle più antiche a quelle da poco germogliate, che cominceranno a dare i loro frutti in termini di vino solo da qui a qualche anno. Una bella passeggiata rilassante, sempre accompagnati da Marco, con tantissime informazioni su tecniche di coltivazione, cura, raccolta e vinificazione. Un’occasione per capire quanto la produzione di un vino di qualità sia una storia fatta di fatica, sacrificio e passione vera.

Il Giardino delle Amarene, all’ombra delle sue tante piante e attrezzato con panche e tavoli, ci ha quindi trovati, verso l’ora di pranzo, decisamente ben disposti a scoprire quanto preparato dallo staff del Ristorante Villa Paolotti.

Un cestino da picnic decisamente “gourmet”: panino ai cereali con trota affumicata e pesto di rucola, torta salata con luppolo, fiori di zucca e scamorza, insalata di riso integrale con verdure di stagione e prosciutto “Walser”, flan di melanzane con battuto di pomodoro, assaggio di due tome con mostarda di produzione propria, crostata con marmellata di frutta, acqua a volontà e i vini di Marco a “bagnare” il tutto. Anche i bambini hanno avuto la loro brava versione “ad-hoc”: panino con milanese di pollo, maionese e pomodoro, bibita Levico e brownies al cioccolato.

Davvero ottimo e curato il tutto, ben cucinato e con prodotti di qualità. Come già accennato la frutta e la verdura utilizzati per le preparazioni provenivano direttamente da Il Cavenago, i formaggi assaggiati invece erano la “Tuma Aigra” di “La Truna” di Campertogno (Vc) e la toma alle vinacce dell’Azienda Agricola Travaglini.

I vini scelti da Marco erano, tra quelli della sua produzione, i più adatti al contesto estivo: un ottimo e profumato bianco di uve Erbaluce, un rosé fresco e agrumato che nasce da un blend tipicamente ghemmese di uve a bacca rossa (Nebbiolo, Vespolina e Uva Rara) e infine una Vespolina in purezza, rosso dai sentori tipicamente speziati. Personalmente, e con piacere, ho avuto modo di assaggiare in altri momenti tutti quanti i vini prodotti da Mirù, se siete curiosi ne parlo in un altro articolo qui, in questo stesso sito.

Il clima era perfetto e il resto della giornata è proseguito tra chiacchiere, giochi dei bambini e tanto relax, una cosa che troppo spesso trascuriamo di concederci e che in giornate come queste svela tutto il suo valore.

Prima di rientrare c’è stato il tempo anche per un giro a Ghemme, che in Piazza Antonelli offre la bellissima Chiesa dell’Assunta, mentre in Piazza Castello cela un piccolo ricetto medievale, con i suoi vicoli antichi e pieni di storia e il mitico “Cortile della Barciocca”.

Oggi non era certo un esempio di affollamento, ma nei periodi giusti queste stradine sono teatro di tante feste del vino e mostre mercato passate e future.

Faremo quindi sicuramente in modo di non mancare al prossimo appuntamento di questo tipo!

Roberto

Qualcuno disse che la vita è ciò che ci accade mentre siamo impegnati a programmare altre cose. È un po’ vero, e infatti è fondamentale cercare di essere un po’ più padroni del nostro tempo, dedicandoci alle nostre passioni e a quello che ci fa stare bene. Un viaggio, una gita, una mostra, un’attività sportiva su misura per noi, un buon libro o un buon film. Certo, l’occhio di riguardo e sempre rivolto al mantenersi in salute (soprattutto parlando di attività  e alimentazione) ma siccome “ogni tanto si può fare”, ecco che qui parleremo anche di degustazioni  di vini o birre, sagre, ristoranti e tutto quel sale della vita che, senza esagerare, e fondamentale per stare realmente bene con noi stessi.

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